06/09/2021

MOVIMENTO INTERROTTO

Lavoro con alcolisti, cocainomani, giocatori d’azzardo e tabagisti e ogni giorno vedo dipendenze di ogni tipo. Con l’ascolto, cerco di occuparmi al meglio dei miei pazienti e mi rendo conto che molti di loro hanno alle spalle un movimento d’amore interrotto. Molte sofferenze e difficoltà sono infatti dovute a movimenti interrotti d’amore,  per lo più nell’infanzia e si leggono chiaramente nei loro corpi.

Il desiderio disperato e nostalgico di ciò che appare come perduto per sempre, diventa allora altro: collera, rabbia, disperazione e fuga. Siccome non c’è possibilità di fuga, non c’è una tana, non un nascondiglio, allora qualcuno cerca conforto in qualcosa che riesca - anche per poco - a trasmettere un senso di pace, protezione, straniamento dal dolore. Ogni giorno ne vedo l’effetto nelle dipendenze da sostanze: la fuga per eccellenza. Una forte esclusione dei padri con un materno inglobante. Hellinger parla e lavora molto sul movimento interrotto, in particolar modo, della madre dal figlio e viceversa[1].  Quando un figlio è stato separato dai genitori, anche se per poco, il movimento dell’amore viene interrotto in modo inconsapevole e senza memoria.


[1]Bert Hellinger, Jrina Prekop, Se sapeste come vi amo, urra, 2009

COME USCIRNE?

Come uscirne? Attraverso un movimento di avvicinamento corporeo dove si attivano nuove informazioni fisiche ed emotive che liberano il corpo da quel dolore che lo ha imprigionato sino ad allora, un corpo congelato e cristallizzato. Occorre agire proprio là, dove il movimento si era interrotto, ritornando a quel momento per riprovare le stesse sensazioni di allora per poi condurlo a compimento nell’autenticità della percezione. Ristrutturando una nuova esperienza guaritrice che rinsalda nuove immagini interiori. Ma autonomia e felicità non possono essere regalate! Il presupposto per ottenerle è che l’individuo si raccolga in se stesso e attinga la forza per agire. Hellinger stesso ci dice che questo esercizio di ritorno alla madre è fondamentale. Il percorso dell’anima per ricongiungersi alla madre è doloroso e difficoltoso.

Rabbia, paura e rancore separano il bambino dalla madre ed è per questo che spesso il movimento interrotto non si porta a compimento con un unico “movimento”. Il percorso è lungo e ogni rappresentante ha bisogno del suo tempo, di tutto quello che gli serve. Va considerato che queste problematiche non si risolvono al primo tentativo, ma attraverso un lavoro lento, costante e profondo che solo l’amore dello spirito può sostenere fino in fondo per donarci alla fine una nuova vita. Ogni volta che ripetiamo questo esercizio si mostrano resistenze. Alcuni non arrivavano nemmeno alla meta. Qualcuno si ferma e torna indietro e così la dinamica della vita si ripete. La tensione e la  fatica sono evidenti e la pesantezza spesso diviene palpabile per i rappresentanti.

Alla fine ecco l’inchino, e nell’abbraccio tutto scende spesso insieme alle lacrime. La tensione si allenta, il capo si china all’amore dei genitori. Il genitore dà e il figlio prende, dall’alto verso il basso; finalmente al “giusto posto”. Il corpo sente tutto, ogni cellula ora vibra un nuovo messaggio. Lentamente le emozioni diventano nuovo nutrimento. Il corpo nella sua interezza si rinsalda. Quando faccio questo particolare esercizio e ogni volta che lo ripeto, anche il mio viso diventa, come quello degli altri, più radioso. E il mio corpo recupera la sua integrità.

TRATTO DA "IL CORPO E L’ANIMA. I LORO MOLTEPLICI SIGNIFICATI NELLE NUOVE COSTELLAZIONI FAMILIARI SPIRITUALI" - Dott.ssa Flavia Accini

Dott.ssa Flavia Accini, psicologa, costellatrice familiare sistemica Hellinger Schule®, formatrice, counselour di coppia, psicodrammatista, facilitatrice Mindfulness e Meditazioni Attive di Osho, formata in tecniche di Guarigione Sciamanica.

Dott. Daniele Leone, formatore, insegnante, esperto di tecniche di guarigione e terapie di Gong riconosciuto dalla Scuola Internazionale di Gong di Don Conreaux. Diploma di Accordatore Planetario secondo le conoscenze di Antroposofia di Rudolf Steiner.