09/03/2021

LE BASI DELLE COSTELLAZIONI FAMILIARI: L’ordine non viene inventato, viene trovato.

1.1. GLI ORDINI

Quando parliamo di costellazioni familiari con qualcuno che non ne sa nulla capita spesso che i nostri interlocutori ci ascoltino, confermino interesse e dicano di aver capito. La verità è che il tema delle costellazioni familiari dall’esterno sembra semplice, quasi istintivo, eppure la sua natura, le sue rivelazioni e le sue implicazioni, sono così profonde e radicali da portarci letteralmente in un altro mondo. Nell’essere “messi sulla scena”, entriamo in contatto con un intero universo di informazioni nuove e fino a quel momento sconosciute, prestiamo il nostro corpo a qualcuno di cui non sappiamo quasi nulla e il corpo, raccolto e presente, asseconda i movimenti che lo attraversano, lo impossessano, addirittura al di là della sua volontà. Chi è salito sul palco dice spesso di aver provato a muoversi, ma di non esserci riuscito. Oppure, al contrario, di essersi sentito costretto a inginocchiarsi, o ad assecondare uno specifico movimento. Il corpo è il centro nevralgico della costellazione ed è il tramite che parla al costellatore.

«Tutti siamo costantemente dipendenti da qualcuno. Siamo condizionati dai nostri genitori e dai campi in cui ci muoviamo. Gli antenati sono presenti, i morti sono presenti, tutto è presente.» [1]

Il nostro presente, il modo in cui viviamo e i problemi che ci tormentano spesso da tutta la vita, si spiegano attraverso la visione fisica di un passato che si svela. Con le costellazioni vediamo i nostri corpi muoversi come casse di risonanza capaci di mostrare agli spettatori, al costellatore e a noi stessi, quali siano le forze che ci fanno vibrare, quali quelle che ci schiacciano, allontanano, oppure avvicinano. Non cerchiamo la causa o le cause, ma un movimento che ci porti alla soluzione. Con le costellazioni impariamo che ogni evento, ogni fatto, ogni pensiero e parola ha un suo peso specifico. Dalle costellazioni vediamo emergere la nostra realtà, quella sistemica, quella che cerca di dare il via libera alla forza ordinata dell’amore.

«Senza un ordine sistemico l’amore si fa cieco. In breve tempo viene alla luce di cosa si tratta. Si tratta di vita e di morte.» [2]



[1] Bert Hellinger, L’evoluzione delle costellazioni famigliari, tecniche nuove ed. (2011), pg. 5 .

[2] Bert Hellinger (Gabriele ten Hoeve), Il lungo cammino, tecniche nuove ed. (2008), pg.87 .

Non ho alcuna pretesa di verità. Ciò che è venuto alla luce con le costellazioni familiari manda a monte supposizioni fondamentali della scienza, della filosofia e della psicologia. È questo che fa paura - Bert Hellinger

In questo scenario, dal primo momento, ho visto la figura del rivelatore come qualcosa cui tendere: un ruolo presente, ma non ingombrante, al servizio dell’altro per accompagnarlo e sostenerlo senza influenzarlo. Ne sarò capace? - mi sono chiesta - Riuscirò mai a lasciarmi alle spalle anni di certezze terapeutiche come psicodrammatista per raggiungere un ruolo tanto alto?

Di solito, dopo un primo momento di imbarazzo, il rappresentante è fermo, in attesa che succeda qualcosa. Liberando la mente, inizia a percepire sensazioni che lo portano a muoversi e a reagire come il rappresentato. Chi assiste per la prima volta resta sorpreso e capisce come i movimenti del rappresentante siano “guidati” da qualcosa che va al di là del raziocinio e della sua stessa volontà.

«Non ho alcuna pretesa di verità. Ciò che è venuto alla luce con le costellazioni familiari manda a monte supposizioni fondamentali della scienza, della filosofia e della psicologia. È questo che fa paura.» [1]

Hellinger ha capito che il presente è sempre figlio del passato, che il modo in cui viviamo e ci comportiamo dipende da quello che è successo ai nostri familiari, indietro di una, due o tre generazioni. Ciò che ereditiamo va oltre la genetica, oltre il DNA e comprende le paure, le convinzioni, i traumi, le colpe e l’intero sistema emozionale dei nostri antenati. L’eco del passato ci raggiunge e ci influenza nei secoli, da una generazione alla successiva, all’interno di sistemi familiari governati da regole, ossia dai cosiddetti ordini dell’amore, norme non scritte (fino a Hellinger) che regolano la nostra esistenza dalla notte dei tempi, alle quali anche l’amore si inchina. Non a caso, amare e vivere, in tedesco sono due verbi quasi identici - zu lieben, zu leben - perché ogni essere umano, nel momento stesso in cui nasce e oltre la sua morte, ha a che fare con l’amore e con concetti come l’appartenenza, la compensazione, l’esclusione.

«Una relazione può finire quando uno dà all’altro più di quanto questi possa o voglia contraccambiare. L’amore traccia i confini del dare secondo la capacità del ricevere in base alla disponibilità a dare del donatore. Un equilibrio di coppia tra l’atto di dare e quello di ricevere delimita ad un tempo l’amore e l’affiatamento dei partner.» [2]

Il cuore del pensiero che dà vita alle costellazioni sta nella capacità umana di oltrepassare i confini della vita e della morte e ci aiuta a trovare il nostro posto nel mondo, ossia la fonte principale del nostro benessere. Trovare il nostro posto ci rende forti, sereni, appagati, realizzati. Ci permette di procedere nel nostro cammino, di accogliere ciò che la vita ci riserva, e di assumerci le nostre responsabilità all’interno del sistema che abitiamo.



[1] Bert Hellinger, Il lungo cammino, op. cit., pg.123.

[2] Bert Hellinger, I due volti dell’amore, Edizioni Crisalide, (2002), pg. 45 .

Senza un ordine sistemico l’amore si fa cieco. In breve tempo viene alla luce di cosa si tratta. Si tratta di vita e di morte - Bert Hellinger

IL POSTO, IL RANGO, SEGUE L'ORDINE:

Prima i genitori e dopo i figli, come radici e rami di uno stesso albero la cui linfa raggiunge la più piccola delle gemme. Il nutrimento arriva da chi viene prima e interessa chiunque venga dopo: questo prima e dopo sono fasi di una precisa sequenza temporale che ha altrettanto precise implicazioni. Per Hellinger non conta tanto il lieto fine quanto la consapevolezza del momento, del perché ci accada qualcosa, e da dove nascano le nostre scelte in un iter temporale preciso, ossia con uno specifico ordine tra prima e dopo. Non rispettare l’ordine dà il via a disagio, confusione, dolore. Quando per esempio abbandoniamo un figlio avuto fuori dal matrimonio, quando trattiamo i nostri figli come se fossero loro i genitori, o quando sono loro stessi a comportarsi come tali, stiamo sovvertendo l’ordine tra il prima e il dopo.

Poiché il figlio si sacrifica senza interrogarsi, mosso da un amore infinito, cieco, così cieco e infinito da mettere a repentaglio la sua stessa vita, le colpe dei padri ricadono sui figli che si fanno carico del pathos genitoriale, dei dolori, delle responsabilità. Il nostro posto nella vita è solo quello che stiamo occupando qui e ora: non ce n’è un altro. Capire da dove arriviamo, ci permette di accettarlo. Accettarlo ci rende pronti, forti e presenti. Essere presenti ci permette di accogliere quello che la vita ci riserva, amore incluso.

TRATTO DA "IL CORPO E L’ANIMA. I LORO MOLTEPLICI SIGNIFICATI NELLE NUOVE COSTELLAZIONI FAMILIARI SPIRITUALI" Dott.ssa Flavia Accini

Dott.ssa Flavia Accini, psicologa, costellatrice familiare sistemica Hellinger Schule, formatrice, counselour di coppia, psicodrammatista, facilitatrice Mindfulness e Meditazioni Attive di Osho, formata in tecniche di Guarigione Sciamanica.

Dott. Daniele Leone, formatore, filosofo, facilitatore di Meditazioni Attive di Osho, formato in tecniche di Guarigione Sciamanica e terapie di Gong presso la scuola internazionale di Don Conreaux.