La parola Costellazione, a sua volta, deriva dal latino constellatio - onis, derivato di stella«stella». In astronomia, una costellazione è un “raggruppamento apparente di stelle sulla volta celeste (in passato detto anche asterismo), in cui fin da tempi antichissimi vennero riconosciuti i contorni di particolari figure di animali, eroi, oggetti, ecc., che dettero il nome alla costellazione stessa: la c. del Leone, di Ercole, della Lira, ecc.”[1]. Dal significato letterale, a quello traslato, spirituale, dell’approccio costellativo il passo è breve: come astri all’interno di un - solo apparente - raggruppamento, gli esseri umani vivono di influenze capaci di attraversare galassie, cellule, e altri esseri umani a prescindere da dove e da quando si trovino. Siamo quindi molto meno “liberi” di quanto crediamo e siamo condizionati da dinamiche che spesso neanche conosciamo in virtù di legami, retaggi, gabbie e irretimenti che ci costringono a ripetere sempre gli stessi schemi. Le costellazioni familiari portano alla luce i legami, e i relativi blocchi, trasferendoli direttamente sulla scena, attraverso il corpo dei rappresentanti. I rappresentanti non fanno altro che seguire i “movimenti dell’anima sistemica” che libera le sue forze attraverso i movimenti del corpo. Se la nostra coscienza è troppo limitata per comprendere le sue stesse forze interne, la mente razionale poi non fa che illuderci. Ci convinciamo di essere noi a decidere, noi a scegliere come comportarci, dove andare, che direzione prendere.
[1] Enciclopedia Treccani