09/09/2021

CAMPI MORIFICI

Non siamo solo i figli di chi ci ha messo al mondo. Non solo di nostra madre e di nostro padre, ma siamo i figli dei figli dei figli dei figli, siamo nipoti, siamo posteri di antenati vissuti decine di generazioni indietro, fino alla notte dei tempi. La genealogia è una presenza costante nelle nostre vite.

E questo mi si palesa ogni giorno nel mio lavoro come operatore sociale. La trasmissione transgenerazionale e generazionale è un fatto che non posso negare. Io stessa lo sento e lo vedo, nel mio corpo, così come in quello ferito e compromesso dei miei clienti, attraversati da dolori non elaborati che conducono a traiettorie interrotte, che non si esauriscono con la morte ma continuano a tormentare le generazioni a venire. Ogni organo del corpo possiede un suo campo magnetico e potrebbe benissimo possedere altri campi di natura ancora ignota alla scienza.

La trasmissione c’è - è palese - ma come avviene esattamente?

Una conferma scientifica arriva dai lavori sui campi morfogenetici di Rupert Sheldrake, un ricercatore inglese autore di una teoria secondo la quale il DNA non è l’unico responsabile della trasmissione dei caratteri per via ereditaria, ma ogni individuo vivente viene anche influenzato da un tipo particolare di campo che permette l’esistenza di una sorta di memoria collettiva propria di ciascuna specie, e di cui ogni individuo è sia depositario che contributore.

«I modelli sociali e culturali umani dipendono dalla causalità formativa e sono sorretti dalla risonanza morfica, che svolge un ruolo essenziale nell’ereditarietà 1».

I campi morfici sono composti dalle relative onde morfogenetiche: onde vibratorie, energizzate, che creano una sorta di spazio comune extracorporale che influenza i parenti prossimi di tutte le specie animali in genere, e quella umana in particolare. Secondo Sheldrake, alla stessa maniera dei campi magnetici - invisibili, ma non per questo meno “reali” - i campi di risonazione morfica sono il canale attraverso cui il passato viene processato fino a trasformarsi in presente.


[1] Rupert Sheldrake,  La presenza del passato. Ed. Crisalide, 2010  pg.298.

Ogni individuo attinge da una memoria collettiva un fondo, che poi alimenta a sua volta, in un meccanismo concettuale molto vicino a quello dell’inconscio collettivo di Jung.

La conseguenza principale di tale assunto, è che dunque siamo meno liberi di quanto ci è dato di credere. Ma questa non è per forza una limitazione: le costellazioni non vanno viste come lo strumento che ci rende prigionieri, ma quello attraverso cui possiamo ripristinare la nostra libertà, riuscendo a vedere le sbarre che ci tengono ingabbiati, liberandoci dalla ripetizione di stratificazioni esistenziali spesso traumatiche. È attraverso le costellazioni che ci è possibile comprendere le radici del nostro dolore, che spesso appartiene a terreni bui, lontani, profondi, quasi sempre caratterizzati da una altrettanto profonda disarmonia sistemica. Senza dubbio Hellinger conosce nel dettaglio tutte queste teorie. Nella mia esperienza, all’inizio era fondamentale la ricerca delle matrici razionali, giustificative, metodologiche. Con il tempo ho ceduto sempre meno spazio agli imperativi logici della mente, donandomi al servizio di un “qui e ora presente”, abbandonata alla fenomenologia dello spirito. È questo un passaggio fondamentale per la comprensione del fenomeno di trasmissione transgenerazionale delle storie passate, quelle cioè osservabile nelle costellazioni familiari. Il cervello, infatti, non è un organo di stoccaggio ma relazionale, costantemente impegnato in un meccanismo di scrittura-lettura di quella che potremmo definire come una banca dati del campo morfogenetico. È qui che il tempo si mescola tra passato e presente, a partire dal momento in cui il campo morfogenetico si instaura, cioè quello in cui entra in gioco un sistema altamente interattivo nel quale il destino delle cellule viene fortemente condizionato da segnali ambientali.

Il campo è quindi qualche cosa di vivente. La creatività è un profondo mistero

Il campo familiare funziona dunque come campo morfico, esplicando la sua funzione a livello spirituale. Il rappresentante di un membro familiare percepisce l’impronta energetica lasciata da un altro membro della famiglia e questa energia agisce, modellando, le sensazioni di chi interpreta il ruolo del familiare.

Perché il vincolo tra antenati e discendenti si attui tramite una risonanza morfica, è richiesta una somiglianza di forma e configurazione biologica, che fungerà da principio di ordine e forma della natura trascendente lo spazio e il tempo. Ne consegue che l’uomo non è un essere isolato, ma un viandante senziente di un percorso “saggio”, cioè pre-sapiente, di una via dello spirito quasi perfettamente sintonizzata con la sua storia. Egli guarda alle origini “cosmiche”, a quello spazio infinito che gli appartiene da sempre: “Siamo in fondo polvere di stelle”. Le costellazioni sono uno strumento straordinariamente recettivo alla sincerità sincronica dell’espressione di un moto spirituale universale e singolo insieme. Nel loro svolgersi accade nella sfera delle percezioni un cambiamento rivoluzionario che permette al campo di espandersi tramite un intervento dello spirito creativo che ne arriva a cambiare la morfologia.

Hellinger con il suo lavoro cambia la struttura e il programma del sistema stesso; il suo è un prezioso contributo all’umanità intera: non è un caso che sia lo stesso studioso, nel parlare di Schaldreke, a osservare che un campo spirituale forte sia possibile solo grazie ad una nuova rivoluzione prospettica spirituale, un processo che egli compie introducendo le costellazioni mediali e quelle spirituali. «Il nuovo campo spirituale è costituito dalle costellazioni familiari e mediali. Hellinger chiama questo campo Hellinger ® sciencia [1]».

Una scienza sull’amore dello spirito, sugli ordini della convivenza umana, sui disordini conflittuali, che insieme si riflettono anche sul corpo, nel suo equilibro tra malattia e sanità, in un insieme di sistemazioni concettuali «riassunte sotto il nome di Hellinger® sciencia in quanto si sono rivelate fondamentali per i rapporti interpersonali [2]



[1] Bert Hellinger, Verso nuovo spazi, op. cit. pg 44 .

[2] Bert Hellinger, Appendice, in Guardare nell’anima dei bambini, tecniche nuove, 2014, pg 244

TRATTO DA "IL CORPO E L’ANIMA. I LORO MOLTEPLICI SIGNIFICATI NELLE NUOVE COSTELLAZIONI FAMILIARI SPIRITUALI" - DOTT.SSA FLAVIA ACCINI

Dott.ssa Flavia Accini, psicologa, costellatrice familiare sistemica Hellinger Schule®, formatrice, counselour di coppia, psicodrammatista, facilitatrice Mindfulness e Meditazioni Attive di Osho, formata in tecniche di Guarigione Sciamanica.

Dott. Daniele Leone, formatore, insegnante, esperto di tecniche di guarigione e terapie di Gong riconosciuto dalla Scuola Internazionale di Gong di Don Conreaux. Diploma di Accordatore Planetario secondo le conoscenze di Antroposofia di Rudolf Steiner.