Ognuno di noi, ricevendo la Vibrazione del Gong, si trova a vedere tutti i suoi processi mentali ed emotivi che in quel periodo della sua vita sta sperimentando, enormemente accelerati. Se nella vita quotidiana per ricevere delle risposte ai nostri problemi o per superare lunghe e spesso difficili fasi di transizione e cambiamento, occorrono enormi sforzi, il potere di Trasformazione del Gong spinge questi processi ad essere vissuti al massimo, risparmiandoci di rimanere bloccati nella palude del nostro malessere per mesi o anni…
Attraverso l’uso sapiente del Gong, con i suoi colpi e battimenti precisi, arriviamo infine a sperimentare la Terza Proprietà del Suono, vale a dire la Proprietà Shivaita della Guarigione. Il termine “distruzione”, infatti ha per noi in Occidente un’accezione troppo negativa ed è meglio non usarlo. L’opera di Shiva andrebbe più correttamente chiamata di dissoluzione del cosmo, il quale, dopo essere stato creato e trasformato, viene infine riassorbito in sé stesso, proprio come di recente la scienza ha scoperto che avviene, secondo la teoria del “Big-Crunch”.
Tuttavia, la parola che più correttamente si adatta a noi praticanti del Bagno di Gong è “Catarsi” o “Guarigione”. Dopo che il Suono ha Creato e Trasformato, esso Purifica e Guarisce portandoci alla Catarsi del nostro essere. Le onde vibrazionali, infatti, salendo di livello, arrivano a creare un momento in cui la nostra mente viene “annullata”, spazzando via tutto ciò che il Suono ha sollevato dentro di noi e generando un momento di silenzio assoluto in cui la maggior parte dei partecipanti sperimenta una sorta di ascensione, come se un cono di luce attraversasse il nostro Essere.
Il terzo ed ultimo aspetto di Guarigione del Suono del Gong, che ho definito appunto “Shivaita”, è particolarmente importante in quanto durante una sessione capita che alcuni partecipanti possano ripescare delle paure non risolte dal proprio subconscio. È allora che l’azione del Gong ci mette di fronte ad uno specchio, aiutandoci a guardarci dentro.